La piazza castigata

di Antonio Zanoli

In questi giorni si sta uscendo da una torrida e siccitosa estate: non la prima e da quanto ci dicono gli scienziati (alla faccia di chi nega e insiste sul fatto che d’estate è normale che ci sia caldo), nemmeno l’ultima, ma solo una delle tante che ci aspettano di questo tipo: picchi di temperature desertiche e eventi atmosferici estremi a disastrare territori e le vite di chi le subisce.

La domanda che ormai ci poniamo in tanti è: cosa possiamo fare per fermare questa devastante escalation? Purtroppo per noi la risposta è: poco o nulla a dispetto del mantra per cui i nostri piccoli gesti sommati possano risolvere il problema. No, non è così e dobbiamo esserne consapevoli, per non dare a noi stessi e alle nostre azioni più importanza di quanta ne abbiano ai fini globali, ma soprattutto per non incappare nell’errore che temo si stia facendo: creare fazioni ideologiche fini a sé stesse in perenne scontro che tendono ad annullarsi e a farsi lo sgambetto, impedendo così l’accordo necessario per trovare le vere soluzioni.

Naturalmente ciò non significa che non si debbano mettere in atto comportamenti virtuosi e cambiare mentalità.

Nella mia breve esperienza come Consigliere Comunale ho insistito ad esempio spesso sulla necessità di far evolvere la nostra città in chiave moderna. Non ecologica, ma semplicemente CIVILE. Sì perché credo che nel 2023 non si possa non ammettere che è incivile occupare spazi utili, e potenzialmente belli, con squallidi parcheggi. Basta guardarsi intorno per capire che il problema non è il tipo di propulsione dei mezzi di trasporto, ma essi stessi e il sistema di mobilità (ma su questo torneremo un’altra volta).

In una città dalle dimensioni ridotte come la nostra amata Sassuolo è semplicemente INCIVILE continuare a castigare Piazza Martiri Partigiani e degradarla a funzione di parcheggio, in funzione della folle idea che l’auto sia imprescindibile per ogni spostamento.

Un tempo scrissi che avevo un sogno e ce l’ho ancora: Piazza Grande totalmente libera dalle auto e dallo smog. Spazio ai tavolini dei locali, magari uno skatepark (come ho visto in centro ad Innsbruck), alberi a rendere meno torrida la pavimentazione, panchine, persone che parlano, che si sfidano a scacchi, bimbi che giocano a nascondino senza il timore di essere investiti.

Pensate che bello e quanto sarebbe facile realizzarlo, senza spese faraoniche, ma solo con uno scatto di CIVILTÀ da parte di tutti noi, che così non salveremo certo il mondo, ma vivremo decisamente meglio uno spazio ora sprecato della nostra città.